“Dove andrai” è il disco d’esordio de I Paradisi. La band brianzola non è però nuova al palcoscenico, difatti questa formazione nasce nel 2012 delle ceneri dei Paradisi Noir. Dieci tracce autoprodotte che si muovono in equilibrio tra mondi diversi: rock anni ‘70, psichedelia anni ‘60, canzone d’autore e sfumature blues. Queste sonorità, perlopiù d’oltreoceano, formano un tappeto sonoro saldo e ben strutturato a tematiche universali ed esistenziali. Al centro dei testi di questo lavoro l’uomo e la sua anima; alla ricerca della propria strada, in continua lotta tra ciò che è reale e quello che viene percepito come tale, tra illusioni e bugie che esercitano una forte influenza sulla volontà e sulla libertà.
E cosi I Paradisi s’interrogano su cosa sia la felicità in “Ali di cera”, sulle illusioni che hanno cambiato il mondo, non sempre in modo positivo in “Bugie”, “Bocca sporca” esorta a seguire il proprio percorso senza farsi affascinare e seguire norme stereotipate e quindi “Dove andrai?” è la domanda rivolta a chi è alla ricerca della verità.
Chiude l’album “Strange days”, cover dei The Doors. Sicuramente un tributo a Jim Morrison che ha influenzato I Paradisi, ma questi “strani giorni”, momenti d’instabilità, di smarrimento della coscienza individuale e collettiva, sono ancora attuali.
Un viaggio che per essere ben compreso necessita di più ascolti, ma questo mix funziona.
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