“Beside” è il rovescio di “Aside”, ep d’esordio dei Landlord dopo la loro esperienza a X Factor nel 2015. È il pezzo che mancava al primo ep per essere completo, è il suo corrispettivo, lo Yin dello Yang, il bianco necessario al nero.
Così “Farewell” di “Beside” è il complementare di “Hidden” o “(still) Changing” di “Aside”, nell’uso degli archi che ne accrescono il valore. Tematicamente dominano i chiaroscuri e l’alternanza tra il giorno e la notte, il dolore di un addio e la sua necessità.
“Hope and Flaws” è più elettronica, spinge a non sprecare il proprio tempo, è inganno, illusione e speranza ed è complementare al dream-pop di “Venice” dell’ep precedente. “New year’s eve” inizia con scosse elettriche ed elettroniche che partono dalle casse e pulsano sulle tempie. I ritmi elettronici si fanno più energici e coinvolgenti, per un brano che diventa il complementare di “Get by” di “Aside”.
Si stacca un po’ dai brani precedenti “Bubbles”, che è più lenta e si regge sull’alternanza tra la voce maschile (di Luca Montanari) e quella femminile (di Francesca Pianini), per un pezzo che accorda alla perfezione voci, parole e strumenti, in un’armonia resa più profonda dalla presenza degli archi che la chiudono. “Ghost song” riecheggia e rimbomba, è fatta di eco, inseguimenti di suoni e sussurri che concorrono a formare un’unica sinfonia, che accelera sui battiti della batteria e rallenta sulle note acute del piano. Infine “Everything Troubled” è il racconto di situazioni complicate da affrontare, che fanno stridere il cuore così come fa il violino dominante sul finale, per una chiusura eccezionale del brano e di tutto il disco.
L’impressione è che i due ep sarebbero potuti essere messi direttamente insieme in un disco di 11 tracce totali, perché in effetti sono uno la continuità dell’altro, uno il lato A e uno il lato B, come nelle vecchie musicassette. La proposta dei Landlord, in continuità con il giudizio dato per “Aside”, è interessante, perché di gruppi italiani che propongono un dream-pop elettronico, a tratti energico e a tratti più calmo, ce ne sono ancora pochi. Le ispirazioni sono principalmente nordeuropee, ma i Landlord anche nel contesto italiano possono dire la loro e lo stanno dimostrando sempre di più. Il loro pregio principale è l’armonia che si crea tra le voci, i singoli strumenti e le parole, in un gioco infinito di richiami e corrispondenze.
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