Un album completo ma sicuramente poco originale
È un alieno che si aggira tra la gente e non riconosce umanità. Rabbia, disgusto e disturbo sono i sentimenti chiave del lavoro di Andrea Negro. Undici tracce che svelandosi una dopo l'altra mostrano si una completezza sia a livello testuale che musicale, ma allo stesso tempo non si rivelano sufficientemente originali per farne un album degno di nota.
"Non credi che sia meglio tacere, che passi la mia rabbia incandescente", canta Negro in "Incandescente": sono versi che avrebbe dovuto prendere alla lettera per canalizzare le sue emozioni su qualcosa di più particolare, avendo le capacità canore e compositive adeguate.
Non manca l'invettiva sociale contro l'Italia, "quella che non legge, quella che cazzeggia...": nonostante la scontatezza del messaggio è tra le tracce meglio riuscite in cui Negro sperimenta più registri, dal parlato ad assoli rock che danno dinamicità.
"Non c'è scomunica più lacerante di non essere quellache sei, guarda come fanno i gabbiani (...) sono liberi": sono questi i "Battiti" di Negro, libertà e ribellione. Un album che trasuda energia che però viene ben presto esaurita e dispersa dopo qualche traccia: la causa? Mancanze di idee e melodie piatte che annoiano e non poco. Un vero peccato per un lavoro che poteva essere davvero convincente e decisivo. Non è facile gestire l'urgenza compositiva: c'è forse necessità di ulteriore maturazione.
---
La recensione L'alieno di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-10-11 00:00:00
COMMENTI