Cazzeggiare, andare ai concerti e bere birra è la loro filosofia di vita e i Defectives lo cantano in coro nel loro album d'esordio
In un’intervista del luglio 1978 - quindi già in epoca “punk is dead” inoltrata - al magazine “Sounds”, Johnny (non più Rotten) Lydon interrogato su cosa avesse significato il punk, lo definì come “fondamentalmente una manica di teppisti che facevano quello che andava loro di fare e che si prendevano da soli quello che volevano”.
Di lì a poco, nel marasma culturale e musicale del post-punk inglese, sorse un nuovo nucleo di punk band, definite poi "street punk", ben poco arty o propense alle sottigliezze intellettuali come, in sostanza, erano state quelle della prima ondata, ma più votate al teppismo ed al “fare quello che andava loro di fare”: da un lato un’accentuazione di un certo populismo working class e dall’altro, ma in misura minore, un’esasperazione dell’aspetto cazzone, nichilista e alcoolico del movimento.
Proprio a questo secondo filone si rifanno i lombardi Defectives: zero politica e zero menate, “fuck” gratuiti usati quasi come intercalare, un’aria da finti tonti con la faccia incazzata, spiky hair, chiodi luccicanti di borchie, sprazzi di oi!, ovviamente nessun assolo, pezzi sparati e cori azzeccatissimi.
Le sei tracce che compongono questo dischetto sono figlie dell’ironia stradaiola di gruppi storici come Toy Dolls, Peter and The Test Tube Babes e Gonads e dei loro più attuali epigoni giapponesi del cosiddetto “pogo punk” (Discocks, Tom and The Bootboys e Pogo Machine, per citare le affinità più evidenti): “I Love Pogo and Beer” non è solo il titolo dell’album ma filosofia di vita ed in pratica unica tematica affrontata nei testi della band.
Roba tosta e divertente, e nel punk italiano è merce rara: non è il solito street punk imbruttito e segaiolo alla “spaccheremo culi” (che è solo tosto, spesso senza motivo) né il punk rock all’italiana alla “ti amo ragazza con la maglietta dei Ramones” (che è solo divertente, e neanche sempre). Questo lavoro è insieme tosto e divertente.
Un’ottima punk band con potenziale internazionale e ascoltarla è uno spasso che ti costringe ad alzare il volume, aprirti una birra in lattina (di quelle del discount) e unirti ai loro cori.
---
La recensione I LOVE POGO AND BEER di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-11-09 00:00:00
COMMENTI