Spiegazioni esposte in rima lungo la rotta di piccole navigazioni esistenziali
Consideriamo il mare come punto di partenza: “Una barca e un pescatore” in rotta verso una terra di contaminazioni e sinergie in cui il meticciato di suoni pop(ular) si fa musica per tutte le orecchie. Quel pescatore non conosce ancora la navigazione d’altura e mostra insicurezza nel procedere a bolina, ma crede che l’arte dell’andar per mare si affini praticandola. In fondo l’importante è seguire i propri istinti e non affogare in caso di tempesta. Di certo ci vuole una buona dose di fantasia per non avvilupparsi intorno ad un’intuizione azzeccata, che tuttavia rischia di far procedere l’imbarcazione in modo monotono verso il largo. Rime che parlano di amore, amicizia e vita, navigando ripetutamente nella stessa direzione, rischiano di sprofondare nella retorica. Ma a volte dimostrano, con una certa eleganza, che hanno imboccato la giusta via per crescere.
Le tracce dell’album seguono arrangiamenti piacevoli, manipolando parole in una forma canzone dallo stile immediato da canticchiare subito (“La pelle, le stelle”; “Profumo d’estate”). Non c’è bisogno di avere troppa pazienza perché le melodie in persona ci vengono a cercare. Orecchiabilità da vendere e da esporre al banco del pesce, sicuro di raggiungere un pubblico fresco e leggero che ama Jovanotti, J-ax e soci, i Negrita (“Piccola canzone per te”; “Il bello è rotondo”; “Vorrei essere un’app”). Qualche piccolo naufragio negli abissi dell’anima (“Una barca e un pescatore”; “Io no”; “La tempesta”) e poi di nuovo a vele spiegate verso l’orizzonte.
Con spiegazioni esposte in rime lungo la rotta di piccole storie esistenziali, il nostro marinaio cerca la giusta direzione per sfruttare al meglio i venti che lo condurranno lontano, senza timore. Attento e speranzoso di ormeggiare la barca in luoghi in cui essere calorosamente accolto.
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La recensione Una Barca e un Pescatore di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-12-05 00:00:00
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