In sintesi, nonostante le idee possano essere buone ed apprezzabili, nei fatti risultano ancora grezze e lontane da un'esecuzione adeguata.
“Reale” è una delle parole più abusate nella scena hip hop: molti rapper, infatti, si autoproclamano real e Red Nose, anche prendendo spunto dal fatto che Reale è il suo cognome, riflette sull’ambiente che vive e frequenta da tanti anni - la musica -, sui rapporti tra le persone e sulla realtà che lo circonda. Tutto alternando ironia e introspezione.
Non mancano comunque delle sbavature: innanzitutto i ritornelli presentano un cantato che proprio non convince nonostante l'uso dell'autotune. La scrittura è spesso immatura e poco chiara nell'esposizione. Non è sempre lampante cosa Red Nose intenda dire e la presenza al microfono non è delle più carismatiche. Altro brutto capitolo riguarda le produzioni: autore di quasi tutte è lo stesso Red Nose, queste mancano purtroppo di una coesione sonora che, de facto, mina lo sviluppo di una visione organica all'interno del disco. Si parte dalla cassa dritta, si passa per un intimismo ben poco efficace per poi tornare nuovamente alle sonorità che aprono il progetto. L'impressione generale è che la scaletta non abbia un vero e proprio senso.
In sintesi, nonostante le idee possano essere buone e apprezzabili, nei fatti risultano ancora grezze e lontane da un'esecuzione adeguata.
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La recensione Reale di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-11-16 00:00:00
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