Un lavoro di fuoco per i Rosàrio
Bastano i primi cinque secondi di questo "And The Storm Surges" per capire in quali acque infuocate siamo finiti. Questo secondo lavoro dei Rosàrio è compatto, solido, come il cemento armato. La prima "To Peak And The Pine" è un pugno nello stomaco dato da una mano di pietra. Le chitarre sgorgano distorsioni elettriche e fiammanti che scottano i timpani e, insieme a una batteria serrata e accattivante aprono il sipario a quello che ci si presenta subito come un disco heavy sotto tutti i punti di vista. L'intro granitico di "Drabbukhuf" ci fa vibrare le ossa, con basso e batteria che sembrano un corpo unico pronto a macinare sassi. Continuiamo il nostro viaggio con la più distesa "Vessel Of The Withering", pezzo al limite della ballata, anche se sostenuto sempre da ritmi serrati e distorsioni giganti. "Livor" ci riporta alla violenza pura coadiuvata da una batteria granitica, pesante, potente. "Radiance" inizia piano ma finisce in una cascata di distorsioni potentissime, che ci gettano in un ciclone di suoni ruvidi e spigolosi. "I Am The Morass" e "Canemacchina" (pregevole citazione del romanzo di Guido Laremi di "Due di due") continuano a spingere con una forza allucinante sempre sfruttando la dicotomia distorsioni e batteria con grande abilità. Il suono che ne deriva è granito allo stato puro. E proprio quando non ce lo aspettiamo più arriva la ballata del disco nel vero senso del termine: "Dawn of Men" è quasi interamente acustica, soffusa, minimalista e ci sprofonda in un'atmosfera di intimità e interiorità. Un'interiorità però priva di benessere e tranquillità ma anzi vibrante, paranoica, schizzofrenica; la conclusione velata da una leggera distorsione la rende il pezzo più accattivante e poliedrico di questo lavoro. Il tutto si chiude con "Monolith" e la successiva "And Then Jupiter" che ci riportano alla nostra dimensione distorta e vibrante, fatta di spigoli e fiamme.
La band veneta mette così a segno un nuovo lavoro di spessore, potente, raffinato e interessante. Le influenze affondano fra i vari esponenti dello stoner di stampo anni '90 come Kyuss i Fu Manchu o i Nebula; ma non solo, i Rosàrio sono nuovi e moderni, più vicini a realtà come quella dei 1000 Mods o degli Stoned Jesus. Un disco consigliatissimo.
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La recensione And The Storm Surges di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2017-01-19 00:00:00
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