Marco Caricola Innerfin 2016 - Strumentale, Elettronica, Ambient

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“Innerfin” è l'album di debutto di Marco Caricola. Un incontro introspettivo tra elettronica e pianoforte che da origine ad uno stile delicato e appassionato.

Musica d'atmosfera. Marco Caricola descrive persone, luoghi, emozioni con un'elettronica delicata che avvolge un pianoforte introspettivo. "Innerfin", album di debutto del compositore di Bari ma di casa a Londra, è una storia, un film realizzato con la musica.

Album di debutto del compositore di Bari ma di casa a Londra.
Il disco si apre con "Principio", l'inizio di un viaggio, la malinconia della partenza, un pianoforte circondato a tratti da echi di discorsi lontani, distorti. Caricola prosegue con il quartetto d'archi e le atmosfere nebulose di "Amber" che sfociano in una lontana telefonata con chissà chi e con il pianoforte passionale di "Gleyminn", misteriosa ballata che descrive la lontananza da qualcosa, il coraggio o la paura di dimenticare. La nostalgia di "Innerfin" esplode in "Everything Felt Perfect" in cui i synth prendono il sopravvento sul pianoforte, una dolce orchestra elettronica che subito dopo lascia spazio ai tasti bianchi e neri di "In".
Ci immergiamo in uno scenario cosmico con "Bright Star" e "Wandering Atoms" per poi proseguire con un alone di mistero fino al dolorosi archi di "Vardar" e sprofondare nella cupezza fino ai toni speranzosi di "A Thousand Sunsets", luminosa traccia in cui l'equilibrio tra elettronica e musica classica è perfetto, un tenero abbraccio tra le due parti della musica del giovane artista. Si arriva lentamente alla meta del viaggio (un posto nuovo? Un ritorno a casa?)con la romantica "And The Galaxy In Her Eyes" e con "Fin", vittoriosa traccia di chiusura che con un po' di luce spazza via un po' delle ombre interiori di Marco Caricola.

Una sorta di Brian Eno che con la sua particolare musica ambient ci racconta qualcosa di se stesso, esprime un tormento, un'esperienza, una ferita.
Un Dardust meno elettronico in cui il pianoforte diventa un elemento determinante.

Un debutto interessante e piacevole, che scava dentro ognuno di noi.
Quando l'elettronica diventa poesia.

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La recensione Innerfin di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-11-04 00:00:00

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