Un collettivo che firma la propria opera prima: soft rock dalle sfumature cantautorali, un concept interessante che può funzionare
MessAfuoco nasce con un'impronta maggiormente orientata alla forma di collettivo, che di vera e propria band: tutto ruota intorno a tre personalità, alle loro sessions musicali libere dove “Largo Raggio” ha trovato i primordi e lo sviluppo. Otto pezzi autoprodotti a formare questo ep: i parametri artistici del gruppo spaziano fra rock dalle sfumature melodiche e cantautorato italiano, riflessivo e spesso focalizzato, nella costruzione testuale, su episodi di vita minuziosamente sezionati dal contesto; in generale il mood della mezz'ora scarsa di ascolto è a forti tinte malinconiche, e le tracce che si susseguono non spezzano mai il filo tematico che di volta in volta si sviluppa. Catalizza positivamente l'attenzione il brano “Forse”: la composizione è impreziosita da una ricerca meticolosa del sound, diventando un piacevole episodio che può risultare utile progettando i prossimi dischi.
Questo disco riesce ad affascinare perché è lontano dagli schemi, ma in un modo totalmente peculiare: gli artisti che hanno registrato l'esordio discografico di MessAfuoco si incontrano e fanno musica, senza pensare a protocollarsi in una formazione artistica ben precisa. Concettualmente è un ritorno alle origini, un'ode alla musica interpretata attraverso le influenze musicali maggiormente affini.
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La recensione largo raggio di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2017-01-05 00:00:00
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