L'assenza di qualsiasi informazione sulla composizione della band lascia pensare ad un progetto dietro al quale si cela il solo referente Andrea Muratori.
Swing Rock, dice la scheda informativa allegata, e in effetti di questo si tratta: un bel basso in primo piano, sostenuto da una solare sezione di fiati; la batteria accompagna con discrezione, la voce interpreta in maniera non memorabile, la chitarra infine, dà quel tocco di 'elettricità', necessaria all'impressione 'rock'.
I tre brani in questione però, si distinguono, più che per l'aspetto sonoro, per la quasi assoluta carenza di personalità, tanto da scadere nell'anonimato: non se ne discute la bontà tecnica e produttiva, ma è la componente 'ideale' a latitare.
Il disco scorre insomma come acqua fresca: incolore, inodore, insapore.
Tre pezzi non giustificano una stroncatura, (né all'opposto lodi sperticate), e dunque l'augurio è che su una distanza più lunga riescano ad emergere qualità che in questo caso restano assolutamente nascoste.
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La recensione Old Mad City di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2004-12-06 00:00:00
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