Un disco reazionario, senza sogni di futuro e con tanta nostalgia di un passato difficile da mitizzare
A pensarci bene era abbastanza scontato, ma forse non ci avevamo mai fatto caso: la nostalgia per gli anni ‘90 non si limita a Game Boy o zaini invicta, ma arriva anche a sindacato e proteste di piazza, ovviamente accompagnata dal più classico degli “ah, come si stava bene a quei tempi”.
È questa, al netto di un po’ di sarcasmo, la sensazione che rimane al termine dell’ascolto de “I Dinosauri”, progetto che porta i nomi di tre membri storici dei Modena City Ramblers. Tre musicisti che in tempi diversi sono usciti dalla band per cercare nuove strade, senza però riuscire a replicare il successo del gruppo originario. A distanza di anni si ritrovano insieme, portando ognuno le proprie caratteristiche fondanti: la voce di Cisco, la chitarra di Giovanni Rubbiani, la fisa di Alberto Cottica. E basta, perché “I Dinosauri” si basa pressoché esclusivamente su questi strumenti, arrivando al risultato di dieci tracce acustiche, che scorrono senza scossoni, finendo però per risultare ripetitive e prive di variazioni.
La faccenda non va meglio con i testi, che nei pezzi cruciali si appoggiano su quella nostalgia citata in apertura, zavorrando con ulteriore pesantezza l’album. “Figurine” è un elenco di istantanee, attraverso le quali Cisco prova a raccontare al figlio cosa sono stati gli anni ‘90, ma appunto senza andare oltre lo sfogliare superficiale di un album di figurine, come se limitarsi a dire "io c'ero" fosse l'unica cosa che conta. Analogo il procedimento di scrittura della title-track, sorta di demonizzazione di tutto ciò che è digitale e online, cantata con intonazione e cadenza che ricordano il Giovanni Lindo Ferretti degli ultimi periodi. Certo, da un disco che si intitola “I Dinosauri” non ci si poteva aspettare uno sguardo aperto alle novità, ma il rischio auto-parodia è parecchio alto. L’unico pezzo che prova sonorità diverse è “Regno di nulla”, tentativo pop che rimane a mezz’aria, così come rimasero a mezz’aria i brani più scuri realizzati con Francesco Magnelli ai tempi dei primi album di Cisco, unici veri azzardi di cambiamento portati avanti dall’ex Rambler.
Quello di Cisco, Giovanni Rubbiani e Alberto Cottica è un album che non ha un sogno di futuro, schernisce il presente e si rifugia nel passato, nonostante sia un passato costellato di delusioni e speranze distrutte. In estrema sintesi, un disco reazionario.
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La recensione I dinosauri di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-10-31 08:00:00
COMMENTI (1)
Mamma mia quanta acredine e astio, sembra quasi ci sia un fatto personale.
Lei è così acido che neanche i vermi la toccheranno!