NANAI HALE - BOPP 2016 - Pop, Elettronica, Alternativo

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Nanai: esce l'ep Hale-Bopp, un'altalena tra l'elettronica e un sound onirico.

Suoni psichedelici e poi una ninna nanna cantata da una voce calda e rassicurante. Sembra di stare a casa. Poi di colpo vieni catapultato in un locale underground in mezzo a volti che non conosci, ma è bello lo stesso. Ipnosi e giravolte tra la calca che ti sta addosso, ma tu non vedi nessuno perché stai ballando per te e te solo. La voce è potente e disarmante, il sound è meglio di una seduta dall’analista. O forse hai sbagliato tutto e stai solo sognando e la voce che senti si sta facendo strada tra i tuoi pensieri notturni. A tratti sembra il vocal delle sigle dei cartoni animati che si vedevano la mattina quando si faceva colazione all’alba davanti la tv. Ma il ritmo, come si è già detto, è più potente e riesce a trascinarti dietro ad un mondo che non è fatto di unicorni rosa e fiori colorati, i colori sono più fluo e lottano contro il buio intrappolato nelle nostre gabbie toraciche.

È questo ciò che evoca il duo Nanai, ovvero l’incontro di due campi elettromagnetici, Margherita Zobel e Valentina Chirico, due ragazze del sud adottate dalla città di Torino. "Hale-Bopp" è un ep contenente 5 tracce inedite, un insieme di brani che si sono ritrovati di fronte a ben undici strumenti. Dall’ukulele alla drum machine, dalle tastiere fino ad arrivare all’utilizzo di oggetti quotidiani che producono suoni insoliti che si avvicinano a stridori notturni.

I cinque brani, a partire dalla prima traccia "Aurora", si stanziano in un’atmosfera invernale, naturale e innevata, quasi come un suono sibilato che esce fuori da un panorama siberiano, sussurrato tra le conifere di una taiga. Non a caso il nome Nanai indica un gruppo etnico della Siberia, e proprio intorno a questo argomento si è costituito il dialogo che ha fatto conoscere le Nanai, una sera di maggio.

Quelli delle Nanai sono brani nottambuli e d’atmosfera, di quelli che non ti fanno andare a dormire con gli incubi pronti sotto al letto, bensì sono quei pezzi che ti distendono la mente facendo giungere idee che sono piuttosto piccoli spasmi di follia, pensieri  che in quell’attimo sembrano ragionevoli.

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La recensione HALE - BOPP di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-12-22 00:00:00

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