Le linee melodiche calde e ipnotiche del griot si sposano con le architetture sintetiche di Nicodemo e si intrecciano con le voci algide delle Lilies On Mars, per nove tracce che schivano di continuo ogni tentativo di definizione.
Che Baba Sissoko fosse uno di quegli artisti “onnivori”, aperti a qualsiasi genere musicale e collaborazione è cosa nota: nella sua lunghissima carriera ha suonato con i più disparati artisti, da Dj Khalab ai Buena Vista Social Club, da Rokia Traore a sua figlia.
Eppure bisogna dire che questa sua nuova avventura con le Lilies On Mars e Nicodemo è qualcosa che risulta completamente inedito: le linee melodiche calde e ipnotiche del griot si sposano con le architetture sintetiche di Nicodemo e si intrecciano con le voci algide delle Lilies On Mars, per nove tracce che schivano di continuo ogni tentativo di definizione. Appena si crede di aver intuito dove questo sound mescolato andrà ad atterrare, ecco che si viene travolti da sintetizzatori sfocati, da freddezze anni ‘90 che poi di nuovo si sciolgono sotto il tocco dell’Africa.
E proprio il contatto tra continente africano e quello europeo è alla base di questo disco: un rispetto per la terra inteso in senso talmente ampio da abbracciare anche gli uomini, le strade, le parole. Non è un caso, insomma, se i tre artisti hanno avuto la fortuna di presentare il disco persino nel ghetto di Rignano (qui c’è il video del bellissimo evento).
Qualche episodio non proprio memorabile c’è, ma questo incrocio di vie e storie è apprezzabile di per sé: si spera che l’esperienza si possa ripetere presto, con ispirazione rinnovata.
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La recensione DjeliBit di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-11-25 10:00:00
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