Un disco importante per i Fell In The Void
Non facciamo in tempo a finire di ascoltare la prima traccia di questo "Flogisto" che viene da pensare a quanto siano bravi i Feel In the Void. Il gruppo pugliese è arrivato alla seconda fatica discografica dopo il primo "Steps To Nowhere" del 2013. Il sipario si alza sulle note di "Calliope", e si potrebbe subito dire che siamo davanti ad un lavoro fatto di rock puro: una batteria potente e i riff di chitarra la fanno da padroni e creano il tappeto sonoro dove si infiltra in maniera del tutto naturale Michele Nardella che, letteralmente, tesse trame vocali. La seconda "Lay Me" è dello stesso stampo, chitarra e basso costruiscono melodie e tempi ritmici complessi e avvolgenti e se fino qui eravamo solo stupiti ora siamo già rapiti dalle atmosfere del gruppo. E allora andiamo avanti con "Pace Termica": le atmosfere si espandono leggermente e questa volta è il basso a mettersi in mostra più di tutti regalando al pezzo una sfumatura fatta di colori opachi e di puro blues. "Splendi da me" si sposta invece dalla tessitura melodica creata fin qui, aggiungendo al lavoro un tocco di ballabilità e di leggerezza; è sicuramente il pezzo più disteso e orecchiabile incontrato fin qui. Da notare l'arrangiamento del pezzo, curato fino ai minimi dettagli. L'acustica "In Linea D'Aria", suda blues da tutti i lati, ricorda quasi un Daniele Silvestri ai tempi dell'omonimo disco d'esordio ormai datato 1994. Si continua attraverso un altro momento acustico con "Grandine", forte di una profondità compositiva ed emotiva che catturano all'istante. "Fari Spenti" invece ci vola incontro, diretta, come uno schiaffo e ci sveglia dal torpore emotivo di "Grandine" con un iniziale attacco di chitarra e batteria che brillano all'unisono in un corpo unico. Giungiamo così alla conclusiva "Levante", anche questo acustico ma di stampo diverso dai precedenti. Le atmosfere sono frenetiche, nevrotiche e elettrizzanti.
Un disco davvero d'impatto questo "Flogisto", capace di catturare dopo il primo ascolto. Le influenze del gruppo spaziano da i primi Negrita, Litfiba per arrivare ai Marta sui Tubi; ma non si sentono solo band nostrane fra le radici dei Fell In The Void; Pearl Jam e Queens Of The Stone Age sono solo due esempi degli ingredienti che troviamo in questo lavoro. Un disco, completo, suonato egregiamente e registrato a livelli molto alti. Complimenti ai Feel In The Void, mentre aspettiamo i lavori futuri, augurandoli intanto buona fortuna per la loro carriera che merita indubbiamente una visibilità importante.
---
La recensione Flogisto di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2017-01-16 00:00:00
COMMENTI