Il duo attorno cui i Sevocentro ruotano, aprendosi a rosa in occasione delle esibizioni live, propone un rock meticciato con un’ elettronica dal sapore di primi anni ’90. Chitarra, synth e pulsazioni di certa techno-house si fondono con un cantato in italiano dall’impostazione tipica del rock melodico alternativo nostrano. I brani proposti riescono quasi sempre ad inanellare delle buone melodie, cosa fondamentale quando si fa uso di sonorità elettroniche così datate (i Daft Punk in questo campo insegnano). Idee e passaggi ben fatti si possono trovare in ogni brano, come la voce di Sara in “Gregge”.
Purtroppo qualche incertezza nel cantato (“Imparando da te”), testi che si incaprettano nel solito vicolo cieco dell’incomprensibilità, ed un’elettronica a volte troppo insistita nella sua intrinseca semplicità vintage (“Ciò che sai di me”) sono caratteristiche frenanti. Se poi aggiungiamo alcune scivolate nel banale, nel risaputo, si inquadrano bene i limiti che a tratti fanno suonare “precario.momentaneo” ingenuo. Bisogna quindi lavorare ancora un po’ sulla rifinitura, su scelta e dosaggio degli ingredienti. E magari trovare quel colpo di reni che faccia risaltare il nome Sevocentro tra tutte le proposte simili.
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La recensione precario.momentaneo di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2004-12-22 00:00:00
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