Determinazione, coraggio e voglia di spaccare, quei “Chiodi” fissi nel disco dei Flowless che in fondo in questo viaggio diventeranno anche i nostri.
“Chiodi” è il titolo del primo album ufficiale (ma non il primo di fatto, visti gli ottimi precedenti tra mixtape e album non ufficiali) del trio di MCs Flowless, un progetto felicemente realizzato con una campagna su Musicraiser che ha consentito loro di confrontarsi con le proprie potenzialità. Un risultato che rappresenta nella sfera pratica la realizzazione del desiderio espresso in tutto il disco, quello di farcela con le proprie forze, essere quel martello che batte l’incudine con un atteggiamento realista e produttivo, il “chiodo fisso” del farsi valere contro tutto e tutti, nel gioco del rap così come nella vita reale.
È questo che accomuna Barko, Jack Hertz e Truffio nel proprio viaggio musicale lungo 11 tracce, guidati dal buon senso, dall’energia, dalla pazienza, dalla rabbia, dall’impegno, dalla disillusione e da questo carattere “Decisivo” che prende atto delle cose del presente affrontandole una per una senza mai abbassare la testa, con modestia e rispetto. Gli ostacoli si superano con l’arte dell’imparare dal passato (“Quando te ne vai”), dalle ferite ancora aperte che si mostrano al futuro senza vergogna e con il coraggio di rimboccarsi le maniche senza la paura di graffiarsi ancora.
Una squadra forte di un percorso di miglioramento di se stessi, per dimostrare al mondo di essere riusciti a confezionare un prodotto senza scegliere corsie preferenziali, contando sulle proprie capacità tecniche, sull’amore per i loop classici - l’intero album è prodotto da Inzu del Blazing Loop Team, con il gusto del bounce sul boom bap per tutte le hip hop heads - e su un flow allenato, sincero e ben costruito sempre saldo dappertutto, anche nel nome. Immancabile lo scratch di DJ Terzopiano che arricchisce il sapore old school in “Sei”.
Il mood si alterna tra toni più riflessivi (“Ci sto”) e liriche più leggere e discorsive (“Rotture in loop”), tra campi semantici fissi (la malaria, la palude, le zanzare, un immaginario territoriale che ci porta da Latina fino alla label Malaria Records) e scene di routine quotidiana in cui ci ritroviamo tutti. Per arrivare infine alla traccia manifesto dell’album, “Come noi”, che in una call-to-action chiama a rapporto tutti coloro che sanno che dalla parte dei buoni si vince sempre, una chiamata alle armi fatte di convinzioni e forza di volontà, un invito a riprendersi la libertà sia fisica che d’espressione, senza arrendersi mai, e senza fermarsi più.
Un disco che ha davvero orgoglio da vendere.
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La recensione CHIODI di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2017-01-24 00:00:00
COMMENTI (2)
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solo musica buona