Un esordio fra emozioni e distorsioni
Ci sono sensazioni che una doccia fredda convenzionale non riuscirebbe mai a togliere; giornate che per lavarle via vorremmo poter rispolverare il vecchio lanciafiamme o una bella sega circolare. Così ci avviciniamo all'armadio e pensiamo a come vestirci per il nostro Armageddon personale. Sarete felici di sapere che questa non è l'unico antidoto a giornate così. Esistono anche gli Youth Boot. Questo loro debutto dal nome iconico ep vi suonerà negli orecchi come una doccia di emozioni distorte.
Le danze si aprono con la prima "Safety", cavalcata sonora brillante che dopo un inizio soffuso esplode coi suoi mille colori. La chitarra si impone subito come protagonista in questo scenario e intesse melodie fittissime per la voce. La seconda "Wasdedd" invece è più schizofrenica, frenetica; la batteria picchia forte e scaccia i brutti pensieri con ritmi serratissimi. "Eye Chart" è la vera perla di questo lavoro, un brano emo-rock scritto e interpretato alla perfezione. Ritmo, melodia e parole si fondono in un connubio indissolubile che fa venire i brividi. "Epitaph with Gin" ha un carattere più ritmato, più sincopato, non senza una grande forza emotiva, marchio di fabbrica di tutto l'ep. Il sipario si abbassa con la conclusiva "Prehistoric Duck Face", un cazzotto in faccia di pura potenza distorta, coadiuvata da un ritmo serratissimi. Le principali influenze del gruppo vanno ricercate a partire dagli anni '90 dove il genere raggiunse il suo apice. Fra i gruppi che saltano alle orecchie ci sono i Placebo, i Fall Out Boy e gli Embrace.
Un disco suonato bene, arrangiato bene soprattutto se si considera che è autoprodotto. Una forza espressiva davvero di un impatto travolgente quella messa in campo dagli Youth Boot. Un lavoro che non manca di niente. Bravi, aspettiamo con ansia il loro prossimo lavoro.
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La recensione EP di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-12-19 00:00:00
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