Un pessimo biglietto da visita.
La crew Medsquad nasce nel 2015 e presenta oggi la sua prima fatica, "Medsquad Mixtape". La prima impressione è che ci sia davvero molto lavoro da fare, nonostante l'impegno. Si fa davvero fatica a trovare qualcosa di meritevole in questo progetto: le difficoltà nello scandire, i tecnicismi superati, le produzioni spesso più che stereotipate e ben poco coese musicalmente (si passa dal rap classico alla trap, a un simil-reggae e si torna poi al boom-bap, in un'unica grande indigestione di suoni già troppe volte sentiti), qualche fuori-tempo, un'assenza di flow che avvicina il tutto più allo spoken che al rappato vero e proprio e una serie di discorsi che non reggono proprio: al microfono, raramente i tre ragazzi risultano anche solo lontanamente carismatici e s'esibiscono in una fiera di luoghi comuni senza però risultare neanche molto bravi nell'intrattenere.
Poche cose risultano più maldestre di un «sono un farabutto che si chiede: 'farò brutto?'»: certamente qualcuno può dire che si tratta di quel famoso downside della vita di strada ma presentato così com'è è ben più vicino al ridicolo che altro. L'assenza di una qualsiasi costruzione della narrazione (e di conseguenza, di una credibilità anche solo lontana) non permette di empatizzare né di avvicinarsi anche solo a una comprensione profonda di quanto viene detto.
Tra un cliché e l'altro, l'album arriva allo skit finale: outro in cui gli artisti ringraziano l'ascoltatore per aver portato a termine questa "esperienza". Veramente un pessimo biglietto da visita.
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La recensione MEDSQUAD MIXTAPE di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-11-30 00:00:00
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