I Nomadi non sono solo un gruppo, una band che va in giro a suonare e che ognitanto sforna qualche disco per mettere da parte un po' di soldi. I Nomadi sono un'istituzione, una certezza, una specie di religione, o come dicono loro sono "un'idea, un modo di vivere", e ciò è probabilmente la cosa più bella: un gruppo, una band, diventa un'idea. Non male, anzi. Se l'idea poi è racchiusa nel significato di una frase che recita: "i nomadi sono dalla parte dei più deboli", allora basta poco per pensarla come loro e mettersi dallo loro parte, per stare con le minoranze (come dicono i Gang). Dicevo all'inizio che i Nomadi sono una certezza, lo dicevo perchè basta guardare la loro discografia: inizia nel 1967 e conta oltre una trentina di titoli, in più ci sono anche una dozzina di videocassette. Roba da pazzi. Manco i Rolling Stones!
Tuttavia, tutti questi appuntamenti sono accompagnati da incassi devoluti ad associazioni, da una innumerevole serie di concerti di beneficienza, da raccolte di fondi, da concerti gratuiti a favore delle cause più disparate e lodevoli: li troviamo a sostegno del Tibet, di Cuba, del Chiapas, del Cile, del Perù, degli Albanesi, degli indiani d'america... Battaglie concrete, con aiuti veri, raccolta di materiale e di fondi per costruire scuole... per aiutare chi sta peggio, in due parole: fanno solidarietà.
E' tutto raccontato in questo nuovo disco dal titolo "SOS con rabbia e con Amore", che nasconde all'interno un libretto di 40 pagine che spiega la storia di questi popoli e quello che i Nomadi fanno per aiutarli stando nella penombra... ben lontani dal modello LigaJovaPelù (per carità, massimo rispetto per ogni azione di solidarietà!).
Nel cd ci sono 15 pezzi storici dei Nomadi, da "Utopia" a "Dio è morto", alla fantastica versione italiana di "I want you" di Bob Dylan. I brani sono tutti riarrengiati e quindi un po' diversi dagli originali e sono un discreto esempio di un pop-rock ricco e curato.
La formazione attuale è ormai consolidata e temprata da diversi dischi insieme e riesce ad avere un sound suo, personale ma forse troppo forzato nella ricerca di lirismo e pathos del vocalist Danilo Sacco. Un cd che sicuramente non è paragonabile a perle del passato come "Like a Sea never Dies" (doppio live dell'87) ma che porta con sè la consapevolezza di essere giusto e fuori dagli schemi del puro business in cui spesso finiscono pure molti cd autoprodotti.
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La recensione SOS con rabbia e con amore di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 1999-09-30 00:00:00
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