Corteccia è una cosa fatta bene. È gente che vuole fare musica, dichiaratamente e senza paura. Quindi non se ne può parlare come dell'ennesima band che si affaccia speranzosa sulla scena, l'intento è quello di lavorare a un prodotto che non ha bisogno di conferme di pubblico per essere arte. Lo capiamo perché, ad accompagnare le 9 tracce di questo disco, ci sono 30 video teaser di artisti visuali, installazioni sul palco e 100 booklet personalizzati, ovviamente, da 100 artisti; il tutto fuori da ogni logica di etichette musicali eccetera. Ma parliamo delle canzoni.
Le canzoni parlano di natura, o meglio, di rapporto tra l'uomo e la natura, dicono i Corteccia stessi. Capiamo che è gente che fa le cose bene sin dal nome, che, guarda caso, ci ricorda una delle prime immagini che si palesano nella nostra testa pensando alla natura, gli alberi. Si intuisce la profondità dell'idea solo se, sotto a questo inizio facile-facile, notiamo che la corteccia è anche quella cerebrale, lo stato più esterno del cervello, uno degli ultimi pezzi di uomo a essersi sviluppati nell'evoluzione, centrale per operazioni complesse come pensiero, coscienza e linguaggio.
Abbiamo quindi due poli: la natura nella sua sorprenente semplicità e l'uomo nella sua incatenante coscienza limitata. È probabile che questo sia lo snodo fondamentale del pensiero dietro a questo disco: la lotta inevitabile fra questi due poli, cioè niente meno che il rapporto di cui il cosmo è intessuto.
Quindi abbiamo chiaramente a che fare, come dicevamo, con qualcosa di fatto veramente bene, pensato bene e molto ben "pensabile". Eppure il disco non arriva. Forse perché il tema è talmente grande che sfugge, forse perché a riguardo si potrebbe fare un passo in più che i Corteccia non fanno, forse perché il tutto è un'operazione che vorrebbe avere persino un aspetto pop ma di pop non ha nulla, risultando più elitario di chi parte elitario.
Praticamente in mezzo alla molteplicità che questo progetto è, in mezzo al marasma di cose che ci passano dentro e attraverso (biologia, semantica, gnoseologia e antropologia tra le altre cose), in mano a chi ascolta resta veramente poco. Niente paura, però, forse ai Corteccia basta essere capiti una volta ogni tanto, forse non hanno interesse a sfondare il raziocinio di chi ascolta per arrivare più a fondo. Vedremo se capiterà in futuro.
Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.