Un ep che fotografa quel momento della vita in cui le decisioni vanno prese, cercando di dare il meglio di sé: proprio quello che fanno i Gran Rivera
Non sono nata a Milano, ma ci vivo e ho 30 anni. Questa è una condizione non necessaria, ma sicuramente preferibile per entrare subito in sintonia con questo ep dei Gran Rivera, che completa con "Pensavo meglio" la collezione di brani di questo 2016. Anche le due copertine sono speculari, in un bel gioco di inquadrature che denota una certa cura per l'artwork e per l'iconografia della band, che può sembrare un particolare ma aiuta a definirne la personalità.
Ma entrando nel merito delle canzoni, in questo ep "Pensavo peggio" ne abbiamo quattro, che regalano ottimi momenti come i ritornelloni epici di "Mai stati capaci" o "Se inizia a 20 anni, finisce", un brano rock nel senso più selvaggio e atavico del termine, con chitarre, basso e batteria perfettamente a fuoco nel portare avanti un brano unitario e appassionante, che ricorda i momenti migliori dei Fast Animals and Slow Kids. Sicuramente il momento migliore del lotto. Quello che però colpisce di questo ep è la semplicità con cui si sviscerano una serie di dubbi e incertezze che toccano tipicamente chi è proprio in questa fascia d'eta, tra la fine dei 20 e l'inizio dei 30, quel momento della vita in cui si è troppo in là con gli anni per sbagliare ancora, ma non ci si sente del tutto pronti a rinunciare a provarci: sarà davvero questa la casa che abiterò per sempre? Sarà questo il lavoro che vorrò fare fino alla pensione? È proprio questa la persona con cui passerò il resto della mia vita?
Quel momento insomma in cui tutte le decisioni potrebbero essere definitive, e la paura di sbagliare è altissima.
Non hanno però di certo sbagliato i Gran Rivera con questi quattro brani, che portano avanti un rock forse non di moda in questo periodo, ma sicuramente necessario e sincero.
---
La recensione PENSAVO PEGGIO di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-12-16 00:00:00
COMMENTI