Alla fine l'uomo della montagna ha abbattuto la diga e ha inondato la valle con la bellezza della sua musica.
Alla fine l'uomo della montagna ha abbattuto la diga e ha inondato la valle con la bellezza della sua musica.
Si è fatto attendere Wrongonyou, come un cacciatore ha piazzato le sue trappole in mezzo al bosco, distribuendo in poco più di 12 mesi una serie di singoli-bomba.
"Killer", il primo, con cui ci aveva mostrato subito l'immensa gamma della sua voce, supportata spesso da un vocoder di boniveriana memoria; poi "Rodeo", con cui aveva portato in luce il suono della sua chitarra e di nuovo la sua voce, suono a sua volta, ben oltre la parola; e poi via andare "The lake", la sua parte più festosa, e "Let me down", per non farci mancare un tocco di boschiva spiritualità. Gli ultimi due inediti di questo ep sono messi lì a mostrare tutte le sfumature possibili della sua espressività. Il tiro notturno e urban di "The Mountain Man", una scheggia impazzita e bellissima, ricchissima di colore, insieme a "Oh Lord" rincorre due momenti climatici altissimi.
Che fosse bravo lo sapevamo, che dal vivo sia un'esperienza assolutamente da fare ve l'avevo già detto, forse per questo resta un po' di amaro in bocca per aver trovato in questo ep pochi brani nuovi, quando dopo un anno e mezzo d'attesa ci si sarebbe aspettati qualcosa in più. Per ora ce li faremo bastare, tanta è la bellezza in questo "The mountain man". Ma al prossimo disco, tocca fare il miracolo.
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La recensione The Mountain Man di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-12-02 10:00:00
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