Si chiama “Gekrisi” ed è la nuova fatica discografica del cantautore piemontese LorisDalì, uscita appena un anno dopo l’esordio “Scimpanzè”, da cui tanto si allontana quanto in realtà ne riprende e sviluppa diverse caratteristiche di questo cantautorato folk decisamente sui generis che identifica l’artista.
È senza dubbio limitante infatti relegare l'estro musicale di LorisDalì solo nel recinto di un folk-rock tradizionale e tradizionalista, trattandosi in effetti di un disco dalle sfumature più sottili e indagatorie: francamente non era affatto scontato che questo tipo di scelta di genere, a cavallo fra un recitato attoriale, da commediografo, e una base folk più canonica, supportata da testi ironici, satirici e pungenti, riuscisse congeniale ad un artista anagraficamente non più di primo pelo e dagli esordi così recenti.
Scommessa che invece LorisDalì vince a mani basse: la credibilità come sorta di cantastorie contemporaneo dei vizi e delle virtù della società odierna è assolutamente piena. La presa di coscienza, fittizia, della non considerazione seria del sé, piacevolmente tradisce infatti una cura e una dovizia di particolari tecnico – sonori decisamente ben studiati dal musicista/polistrumentista in questione, che con successo riesce a rendere a tratti moderno e a tratti contemporaneo un genere cantautorale che piacevolmente spesso ricorda anche la melanconia di certi cantanti italiani degli anni '60, sempre con un piglio di sottile ironia (“Aldilà”, “Migrante”).
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