I Moth’s Tales sono una band friulana già attiva da qualche anno, che approdano qua alla prima prova sulla lunga distanza, colpendo immediatamente per due aspetti fortemente caratterizzanti: in primo luogo i riferimenti musicali, decisamente indirizzati al suono della new wave anni ’80. Quindi Joy Division (ma non troppo), quindi Cure (decisamente di più), e più in generale ampi richiami dalle atmosfere tipiche di quella particolare scena.
L’altro aspetto è la voce della cantante, Caterina Signor, molto, molto simile a quella di Dolores O’Riordan dei Cranberries. La somiglianza della voce non si limita alla sola timbrica, ma si estende, in modo a tratti eccessivo, anche all’impostazione del cantato, che se oggi risulta stucchevole quando sgorga dall’ugola originale, di certo non fa venir voglia di un’imitazione. D’altra parte il materiale a livello musicale pur non brillando per particolare originalità, a causa di continui richiami a melodie e sonorità oramai decisamente già sentite, lascia intravedere anche discrete potenzialità a livello compositivo.
Questi bagliori debbono essere però declinati con maggiore personalità e carattere, il che non significa lasciare da parte i propri riferimenti stilistici, ma riuscire a rimescolarli in modo personale e coerente con i tempi.
Altrimenti il rischio è quello, come in questo “Decadent Truth”, di risultare troppo poco originali, e suonando più come una cover band dei Cranberries rimasta incagliata da qualche parte in mezzo agli anni ‘80.
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