I The Klaudia Call riprendono il mood american indie degli 80's, e chissà con un produttore in studio cosa poteva accadere.
Quello che si intuisce ascoltando l’album d’esordio dei The Klaudia Call è il fatto che sia un trio collaudato da tempo. Non per nulla sulla biografia si legge che i tre ragazzoni classe ’77 suonano insieme da quasi quattro lustri, il che è tutto dire.
Oltre che il nome del gruppo, The Klaudia Call è anche il titolo di questo primo lavoro in studio della band pugliese, il cui principale richiamo è l’indie americano anni ’80 genere Pixies e Dinosaur Jr, che però non disegna anche un approccio più hardcore alla Fugazi.
Nei dodici brani cantati rigorosamente in italiano si ritrovano tante idee, non del tutto originali, ma buone e ben sviluppate, soprattutto per quanto riguarda gli arrangiamenti di chitarra. Meno d’impatto è invece la voce, spesso imperfetta, ma che proprio per questo assume una caratterizzazione particolare e autentica.
L’album si lascia ascoltare, nonostante la non elevata qualità delle registrazioni, e chissà con un produttore esterno e con uno studio migliore cosa sarebbe potuto accadere. Osservazioni tecniche a parte, non sono poche le canzoni che si ricordano e si canticchiano ad ascolto ultimato, cosa che, in fondo, è più importante di tutto il resto.
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La recensione The Klaudia call di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2017-01-27 00:00:00
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