"Il primo passo" è l'album d'esordio della band torinese NOT, acronimo di NoteOltreTempo. Si tratta di dodici brani d'impostazione rock, con un'impronta molto pop e qualche leggera influenza elettronica.
È un album che esalta la semplicità, il trionfo dell'essere sull'apparire, critica di una società superficiale in cui forse per trovare la felicità basterebbe essere liberamente se stessi e fregarsene del resto. La rivincita delle persone genuine, che ricercano questa semplicità anche nei rapporti umani e nella società in cui viviamo.
Anche se stilisticamente risulta abbastanza ordinario, l'album trova i suoi momenti migliori quando si apre a sperimentazioni elettroniche ("Colore matto"), mentre perde un po' d'originalità e modernità quando al rock leggero si affiancano melodie tipicamente italiane che purtroppo rimandano un po' alla tradizione sanremese. L'attualità è invece mantenuta nei testi che sono del tutto attuali e allontanano il pericolo di cadere nello scontato grazie alla loro capacità di risultare sinceri.
Il disco inizia con "Un uomo nuovo", traccia di apertura coinvolgente ed esplosiva, che ha tutte le carte in regola per diventare un singolo, e per tutta la prima metà cattura l'attenzione con canzoni tutte da canticchiare come "Vivere in semplicità" e "Lentamente", compresa "Epoca", la rivisitazione del brano originale di Paolo Conte. La seconda metà del disco, tuttavia, non aggiunge nulla a quello che abbiamo già ascoltato e non riesce a mantenere alto l'interesse.
Alla fine "Il primo passo" convince a metà, ma essendo solo l'album di debutto, lascia tutto lo spazio per un'altra occasione, un secondo passo che riuscirà a portarci più lontano, con la consapevolezza che "per vincere davvero bisogna perdere di più" (cit. "Un uomo nuovo").
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