Visti e considerati i recenti trascorsi con gli "originali", dovrei cominciare a mordermi lingua, mani e - se riuscissi - anche gomiti ogni qual volta mi balena in testa l'idea di affrontare l'argomento Litfiba. Stavolta, però, l'occasione era troppo ghiotta per poter rimanere indifferente: per i 30 anni dalla pubblicazione dello storico album, il sito ufficiale della band ha infatti pensato bene di organizzare un tributo che chiamasse a raccolta una moltitudine di band (82 per la precisione) del panorama indipendente.
Iniziativa lodevole, trattandosi di un disco che rappresenta probabilmente lo zenith artistico della formazione toscana e sorta di pietra miliare nella storia del rock "made in Italy". Spiace però constatare che la maggioranza delle riletture si attesti su un livello qualitativamente mediocre, più che altro per una questione di genere. Assodato che fra i 16 intervenuti non vi sia alcun fuoriclasse, nessuno fra questi ci pare abbia mantenuto echi di quella alchimia irripetibile di new-wave mista al dark che caratterizzava "17 re" in maniera unica.
Alcuni la fraintendono completamente, optando per improponibili versioni metal (Metharia, Karbonica, Avorionero, Gadjos, La Bottega del Tempo a Vapore, Maieutica) mentre altri provano ad affrancarsi da quel solco ma il tentativo non ci pare riuscito (Ego, CleanHands, Davide Pepe & Camera 133). Apprezzabili, invece, i tentativi firmati da Zuth!, Benzina, Pink Addiction (i più convincenti del lotto), Il Sogno di Rubik, A Silent Noise, Railway ed A4.
Tirando le somme, l'operazione complessivamente si configura più che altro come un grande punto interrogativo, anche se - bisogna riconoscerlo - non ci pare finalizzata a far leva esclusivamente sulla nostalgia. Se mai vi assalisse la curiosità di dargli una chance, sono comunque pregati di astenersi puristi e inguaribili nostalgici.
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