Esordio piacevole che gravita tra folk e world music: c'è la profondità del cantautorato ma brilla la capacità espressiva in italiano e in inglese
Il disco d'esordio di Pietro Blanca è il frutto di un processo finalizzato alla maturazione lungo più di un decennio, dagli esordi incentrati sullo studio della voce fino allo sviluppo della tecnica chitarristica: “Mirrors beyond the sea” racchiude il percorso eseguito e apre, al contempo, nuove diramazioni.
Sette tracce per un ep autoprodotto: l'influenza folk è imperante e va a enfatizzare la vena cantautorale con elementi tipici della world music; tale fattore impreziosisce efficacemente l'ascolto, che funziona sia nel cantato in lingua italiana che nelle incursioni d'Oltremanica. La forza peculiare di questa proposta discografica è la sua incredibile coerenza: lo sviluppo organico dei brani mantiene sempre la stessa tensione, e la performance di Pietro Blanca è convincente sia in lingua madre che nel versante straniero.
Merito anche dei musicisti che si sono alternati per le sessions di registrazione: “Mirrors beyond the sea” regala segnali positivi per un artista che attendiamo alla prova del long play. Davvero interessante, finora.
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La recensione Mirrors Beyond The Sea di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2017-03-09 00:00:00
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