Un viaggio attraverso strade lontane e illimitate, che forse è già stato percorso.
Paul Costyn è un cantautore di Catanzaro che sogna l’America. Quell’America libera che purtroppo non esiste più. Costyn però ci crede ancora, eccome se ci crede. Con lo sguardo verso il cielo e la chitarra in braccio, si dichiara libero; assolutamente libero, come recita il titolo del suo secondo album, pubblicato nel Dicembre 2016, "Absolute Free".
Paul Costyn è un evidente nostalgico amante di quei gruppi leggendari che hanno fatto e continuano a fare la storia della musica e che perciò è superfluo anche citare. Fin qui, è ovvio, niente di male. Il problema arriva, e si fa sentire, nel momento in cui il voler vivere nel passato ti incatena anche nel presente non lasciandoti via d’uscita. E se succede in un album che si intitola "Absolute Free", è un peccato.
Le cinque tracce che compongono il lavoro sono nel complesso ben strutturate, registrare a dovere e l’impegno e la passione del cantautore emergono sin dal primo ascolto. Davvero forti alcuni spunti di chitarra e, va ammesso, il pezzo d’apertura “Rise Your Life” sarebbe il perfetto accompagnamento per un viaggio senza meta attraverso le highway americane. Detto questo però, rimane il fatto che troppo spesso le evoluzioni delle canzoni possono risultare prevedibili, linee vocali orecchiabili e ben realizzate ma a pensarci bene, già ascoltate altrove. Queste ragioni rendono complicato scacciare il dubbio che porta a pensare alle motivazioni per cui un amante del rock decida di ascoltare Paul Costyn piuttosto che i Lynyrd Skynyrd, ma se si supera questo iniziale ostacolo, quello che resta è un lavoro godibile, leggero e sempre adatto se si ha voglia di farsi spettinare i capelli dal vento, anche se non ci si trova in America.
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La recensione Absolute Free di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2017-02-15 00:00:00
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