Un lavoro maturo e ricco di influenze, un viaggio nostalgico, ma con lo sguardo rivolto verso il futuro.
"Il Diluvio", primo ep dell’omonima band bresciana, è un'opera prima ricca di suggestioni. I brani, in totale quattro più l'intro, sono il risultato di un sapiente lavoro di ricerca architettonica quasi manieristica, ravvivata dalla mescolanze dei generi e influenze diverse. Le melodie sono ricche e corpose, piccoli labirinti di suoni che si relazionano tra di loro con grazia e armonia, evitando strappi, effetti stranianti e disturbanti a favore di atmosfere morbide ed emozionali.Gli anni ‘90 hanno un peso fondamentale soprattutto nei lunghi assoli di chitarra e nel cantato, e si ritrovano anche spunti vicini al post rock come nella breve introduzione spaziale di "Get to The Moon" e anche nell’impostazione strumentale dei brani in cui le chitarre spesso lasciate libere in lunghe derive cercano la tensione e creano la spinta emotiva.
In "Apollo 1" l’evoluzione in crescendo del brano ci porta su territori prettamente post rock. Una drammaticità sottolineata attraverso l’immagine dell’omonima missione spaziale, metafora più ampia dell’essere in trappola.
Con "Rain" il mood si addolcisce e nonostante il lungo assolo di chitarra in chiusura, ci troviamo davanti una classica rock ballad, che ci ricorda molto lo stile dei Pearl Jam, e usa lo stilema del rimpianti e del rimorso. "Facebroke", con un gioco di parole intelligente, ci riporta all’attualità, al mondo alienato e mediato in cui viviamo. Così come la virtualità ci fa vivere in mondi che si sdoppiano, il brano vive di due grandi momenti: il primo in cui la chitarra e il cantato sembrano riprendere il discorso rock del brano precedente e un secondo momento prettamente strumentale in cui la batteria si fa protagonista, il ritmo incalza e l’energia sale. Si chiude con "Lullaby" e si ritorna nel mondo languido della ballad nostalgica e dolciastra in cui aspettative e illusioni si scontrano con la realtà.
Il lavoro fatto da Il Diluvio, con un solo ep, dimostra come chi approccia alla musica con minuzia e attenzione riesce a realizzare lavori di qualità, riuscendo a definire fin da subito una personalità chiara e ricca di spunti.
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La recensione Il Diluvio di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2017-03-09 00:00:00
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