Un viaggio esistenziale alla ricerca di una condizione umana non per forza riconducibile ad un qui ed ora.
Stretto di Bering, due isole, Piccola Diomede, più ad est, Grande Diomede, più a ovest. Contese tra Russia e Stati Uniti e divise dall'immaginaria linea del cambiamento di data. Distano tra loro tre chilometri nello spazio ma ventuno ore nel tempo. Da questo paradosso nasce la riflessione degli Agate Rollings: se due persone si trovano rispettivamente sulle due isole, sono compresenti in termini di spazio ma l'una vivrà il giorno precedente o successivo rispetto all'altra. Si è dunque costretti ad appartenere ad una contemporaneità fisica, ma si deve esser liberi di scegliere il proprio tempo.
"Diomede" è un disco sperimentale, che unisce drone music e passaggi più melodici. Le atmosfere oniriche (che risaltano particolarmente durante l'ascolto in cuffia) sono inglobanti, sembrano fermare lo scorrere del tempo. Un album che implica una ricerca interiore, che riesce a far distogliere lo sguardo dall'esistenza materiale, cercando di approfondire la ricerca personale sulla condizione umana, non per forza legata ad un concetto di hic et nunc. L'obiettivo è quindi portare l'ascoltatore in uno stato dissolutivo, dove le nozioni di spazio e di tempo vengono a perdersi o ridefinirsi. Un viaggio mistico alla ricerca di sé.
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La recensione Diomede di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2017-03-27 00:00:00
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