«Non verrà svelato il significato dei testi dei brani per lasciare all'ascoltatore una libera interpretazione di essi, creando un percorso/viaggio in cui ognuno può scegliere liberamente i propri luoghi da visitare». Questo è quanto riportato dai Wicked Expectation sul biglietto da visita del loro “Folding Parasite”. Un secondo album, uscito due anni dopo il primo “Visions”, che non esce certo dal seminato.
E non ci si poteva aspettare altro dalla giovane band di Torino che ha scelto, per la seconda volta, di creare e produrre da cima a fondo il proprio lavoro. Che sia per scrupolo, per diffidenza o pignoleria, una decisione che a lavoro finito non si può certo biasimare. “Folding Parasite” è più denso nei mixer e più cupo nelle tonalità e nelle atmosfere che crea. Ogni brano (pensiamo in particolare alla first track “Careless Of Doubts”) possiede una stratificazione timbrica che lo rende fluido e dinamico, servendo perfettamente le aspettative di quanto dichiarato inizialmente. Le parole, infatti, si dimostrano elemento ritmico fondamentale piuttosto che espressivo o concettuale e la voce di Andrea Vassallo, spesse volte distorta, arricchisce la grama armonica dell'intero lavoro. Ciascuna traccia di “Folding Parasite” è una continua aspettativa tradita e l'andamento muta forma nel suo inaspettato fluire.
Questo secondo lavoro dei Wicked Expectation è sicuramente da tener presente dagli amanti del genere. Per chi invece volesse semplicemente fare un tuffo nelle atmosfere degli anni '80 -senza tuttavia riconoscerli- si segni “Cold Fresh Air”: la chiusa stuzzicante di “Folding Parasite”.
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