Chitarre protagoniste nel nuovo album di Alberto Molon, prodotto da Martino Cuman dei Non voglio che Clara
"Tu non credere mai che sia conveniente, restare a girare nella corrente, se sbagliando poi... è meglio un taglio che niente” canta Alberto Molon in uno dei brani più riusciti del suo terzo album solista, “Hanno ragione tutti”, pubblicato all'inizio del 2017 e prodotto da Martino Cuman (tastierista dei Non voglio che Clara).
Ed è proprio questa, a ben sentire, la principale caratteristica del lavoro di Molon: aver nuotato fuori dalla corrente musicale di questi anni, per assemblare un originale mix di sonorità, generi, citazioni.
Le chitarre (elettriche, acustiche, distorte) sono con i loro riff le vere protagoniste di molte delle undici tracce del disco. Non a caso, per altro, Molon nasce chitarrista e cresce musicalmente immerso in quel rock degli anni '80 e '90 che viene evocato fin dal pezzo di apertura, con la citazione di "The Edge", il "ragazzo di Dublino" che con la sua chitarra ha fatto la storia degli U2.
L'album disvela, nella musica e nei testi, un continuo alternarsi di ironia e riflessione, leggerezza e ricerca, con la voce dello stesso Molon che gioca un ruolo fondamentale, grazie a un timbro particolare che si presta ad interpretare brani stilisticamente anche molto diversi fra loro.
Si va così dalla scanzonata e ritmata “Hanno ragione tutti”, che fa risuonare il Vasco Rossi di “Colpa d'Alfredo” e, più recentemente, l'eccentricità di Giovanni Truppi, a “Meglio un taglio che niente” o “E forse”, dove prevale un approccio senz'altro più intimistico e vissuto.
Sono questi i brani, più riusciti, che da soli possono valere l'ascolto dell'album, avendo il merito di introdurre piccole ed efficaci variazioni sul tema (l'approccio pop rock dell'intero disco) che avrebbe finito altrimenti per suonare fin troppo lineare, lasciando un impressione, brano dopo brano, di "già sentito".
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La recensione Hanno ragione tutti di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2017-03-24 00:00:00
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