La via neopsichedelia dei Janaki's Palace
"Youth", che come da titolo del primo ep dei Janaki's Palace, su una naturale sintonia e ispirazione degli esordi, si apre senza esitazioni stilistiche con “Chapter II”. Travestita dalle influenze neo-psichedeliche e dal forte ascendente musicale dei Tame Impala, conserva in realtà, sia nell’inciso che nell’audace sezione ritmica, una buona parte dominante della prima stagione psichedelica degli anni '60, mettendo in luce l’ottima attitudine armonica del gruppo oltre che a quella peculiare dedizione per gli arrangiamenti tipica della band di Kevin Parker.
Dalla leggerezza di "Chapter II", arriva in modo più effimero la meno pretenziosa “Korova Shophistos”, dove voce e strumenti si confondono negli ampi ed eterei riverberi del brano dal sapore dream pop, accogliendone la proverbiale nostalgia per il jangle pop rispetto alle sonorità dei vent’anni precedenti del genere.
Con una composizione quasi da cocktail bar e acid jazz, il giovane quartetto di Borgomanero riesce una cosa tutt’altro che scontata grazie all'assoluto livello di “All The Fun Is Happening Somewhere Else”. Da una produzione che non ha niente a che invidiare a Current degli stessi Tame Impala, i Janaki's Palace, tra i languidi movimenti di chitarra nello special, al riuscitissimo cantato soul alla Florence Welch, sfiorano l’eleganza dei nostri Dumbo Gets Mad, evidenziando un innato senso estetico, capace di valorizzare la psichedelia in modo trasversale in tutte le sue contaminazioni, per un progetto di grandi prospettive.
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La recensione Youth (demo) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2017-04-07 00:00:00
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