Perché registrare e mixare dal fonico live dei Verdena (Davide Perucchini) se si compone in modo, mi duole dirlo, assolutamente “ortodosso” e datato? Ne viene fuori qualcosa di ibrido, stranamente incongruente. Con tutta la possibile buona volontà ho infatti faticato a trovare traccia delle influenze dichiarate dai Pramm (Nirvana, Cure, Marlene), mentre il linguaggio della band mi sembra invece impiegato nell’ambito di un discorso molto vicino alle sfumature del rock italiano più tradizionale, soprattutto per quanto concerne il cantato, troppo enfatico e ridondante e quindi despota, più che protagonista, in quello che dovrebbe essere il regno dei suoni in fuga (la cantilena di Collage non lascia spazio a nient’altro che a se stessa). Un soffio lontani, emblematico proprio in questo senso, ondeggia tra i Verdena e qualcosa che molto poco li ricorda, Chi comanda libera qualche asprezza in più, soprattutto nelle parentesi strumentali, ma nel complesso l’intero lavoro presenta, inevitabilmente, lo stesso equivoco di fondo: da una parte i cromosomi di un rock irrimediabilmente “targato Italia”, dall’altra un (ovviamente) ottimo impasto sonoro che grida “emancipazione!” rispetto alla partitura. Così non va. Consiglio ai Pramm di lasciarsi davvero stuprare dai Marlene e dai Nirvana (quelli di “In utero”, magari…).
Complicato ma possibile.
E assolutamente necessario.
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La recensione Nascondersi dagli sguardi di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2005-02-03 00:00:00
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