Sei tracce che partono dalla drum'n'bass per sconfinare in campi artisti analogici: niente male in attesa del disco d'esordio
Un primo capitolo discografico per dichiarare la propria esistenza nel panorama alternativo italiano: Natural Born Killers, duo proveniente dalle Marche, si presenta con l’autoproduzione “Alchemy of Sins”.
Elettronica come punto di partenza, per un arrivo tutt’altro che scontato: il giovane sodalizio artistico sperimenta incursioni analogiche in un universo che gravita attorno a parametri digitali, la drum’n’bass si sposa col funk in costruzioni musicali caratterizzata da sovrincisioni e molteplici piani d’ascolto. Prende bene il giro della tracklist: “Bleeding Demons”, “Floyd” e il VIP remix di “Jamais Vu” chiudono in crescendo l’assaggio che la band propone in quest’occasione.
C’è una buona cura del suono e la si ritrova sia nelle dinamiche più originali che nei passaggi dove i richiami artistici diventano più marcati: Natural Born Killers scopre le carte in tavola e non delude; si archivia così la prova generale in attesa del long play d’esordio.
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La recensione Alchemy Of Sins di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2017-04-27 00:00:00
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