Un album che abbraccia con delicatezza le diverse anime del reggae e ci regala una versione più soul e jazzy delle vibrazioni positive tipiche del genere.
"Non sono stata perfetta, ma cosa puoi pretendere? Non rimarrai mai delusa quando ti accontenti di quello che c'è". Così canta Valentina nella canzone "Pasta Madre" e così potrebbe anche presentarci l'album "Respect the Ladies": non sarà perfetto, ma se riuscite ad accontentarvi di quello che c'è non resterete certo delusi da questo album reggae dalle sonorità tenui che risplende di vibrazioni positive.
L'album è costituito da dieci brani che spaziano tra le diverse anime del reggae, dal roots, al dub, fino al dancehall, rivisitate però in chiave jazz e soul. L'unico feauturing del disco è il singolo dancehall "LoveSlave" con il rapper guyanese Barron, mentre l'ultima traccia è l'unico pezzo unplugged: una dolce dedica, voce e chitarra, a Bob Marley, una delle più grandi fonti di ispirazione della cantante.
L'album porta con sé l'impronta della cornice in cui questo lavoro ha preso vita, la Guyana Francese, luogo che ispira ed influenza la produzione artistica della cantante milanese ma sudamericana d'adozione.
Sonorità soft accompagnano con dolcezza la voce black di Valentina lungo questo street album reggae dove, non solo i generi, ma anche le diverse lingue (italiano, inglese e creolo) si mescolano in armonia. Brani energici, divertenti e vivaci come "LoveSlave" e "To a Future" si affiancano a brani come "Pure" e "Full of Love", più r'n'b e jazzy, che ci regalano una giusta pausa più intimista e delicata.
Equilibrio dinamico e dolce serenità, sono le parole che potrebbero riassumere "Respect the Ladies", un album che in fondo è "Ayen Ki Reggae" ("nient'altro che reggae" in creolo guyanese) e va bene così.
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La recensione Respect The Ladies di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2017-04-10 00:00:00
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