Marco Belluzzo è un artista, senza ombra di dubbio, coraggioso. Se così non fosse non avrebbe potuto comporre e pubblicare ben quattro album connotati tutto da uno spirito di candore e ingenuità, alle volte un po' disturbante, assai difficile da riscontrarsi nel mondo artistico italiano. Già perché anche in questo "Non c'indurre in tentazione", Belluzzo scrive e compone canzoni come se nessun problema potesse ottenebrare il suo orizzonte: pezzettini leggeri, con arrangiamenti semplicistici e con un'aurea kitsch che è come un angelo custode nel suo percorso. Il disco è composto da dieci canzoni più una ghost-track ma noi prenderemo in esamina la settimana traccia, "Una rosa in una bomba".
Il pezzo si presenta come una classica ballata per chitarra e voce nella quale Marco Belluzzo ci accompagna su di una specie di montagne russe: alle volte azzecca il vocabolo e il pezzo sembra prendere il volo, altre volte (il più delle volte) usa una frase di troppo e il gioco si spezza, trascinandoci nell'abisso più profondo. Governato da una pulsione erotica molto forte, troppo forte (specie se trattata in tali modi) questo "Non c'indurre in tentazione" è un lavoro coraggioso di un artista, anzi di un uomo, Marco Belluzzo in costante peregrinazione lungo la sottile linea tra leggerezza e vacuità, tra naïveté e kitsch.
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