Elektra Nicotra Awakening 2017 - Indie, Pop rock

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Un disco che fa riscoprire il piacere di vivere la musica come un'esperienza, accantonando ogni ascolto superficiale e lasciandosi trasportare altrove

E qui la situazione, signori, si fa molto interessante. Perché questo “Awakening” di Elektra Nikotra è la dimostrazione che nel 2017 si può ancora fare musica con l’intenzione di fare musica. E in tempi di hype, questo discorso non è poi così scontato. I nove brani di questo straordinario esordio sono uno splendido esempio di come l’arte possa tornare ad essere un’esperienza e la musica un fine, non un mezzo. Nove pezzi che ti trascinano nel loro mondo, facendoti perdere la voglia di tornare indietro. Nove canzoni per domarli, nove canzoni per trovarli, nove canzoni per ghermirli e nell’oscurità incatenarli. Il senso è un po’ questo.

Gli arrangiamenti sono sofisticati e la cura dei suoni è maniacale, tanto da diventare una vera e propria dichiarazione d’intenti. La lezione dei Led Zeppelin della maturità è stata interiorizzata nel profondo e lo si capisce da quella batteria riverberata a là John Bonham che si rincorre per tutto il disco. Ma anche la chitarra acustica e quegli arrangiamenti d’archi così oscuri fanno la loro parte. La voce di Elektra è marchiata a fuoco dal blues delle origini, e primeggia ovunque. Eppure risaltano anche fortunatissimi ricami musicali, come l’arrangiamento di violini sul finale di "Gilda": da brividi, un fulmine a ciel sereno. La title-track “Awakening” è una ballata dai toni epici in finger-picking, mentre “Heremit” è una cavalcata rock che non disdegna anche contaminazioni elettroniche di sottofondo. Carol è l’episodio più scanzonato del disco, anche se riesce a conservare un po’ di inquietudine anche nella sua natura briosa (per tornare ancora ai Led Zeppelin, un po’ come quell’ironica allegria di “Celebration Day”). In “Gold” si cambia completamente registro e si passa a melodie più claustrofobiche che ricordano a tratti gruppi come Evenescence et similia, anche se la base ritmica appartiene a scenari più indianeggianti. “Awareness” e “Goodnight”, al contrario, lasciano intravedere un gusto melodico tutto beatlesiano.

“Awakening” di Elektra Nicotra è un disco ricco, pieno di sorprese e richiami azzeccatissimi. Ma quello che più sorprende è la capacità di questa signorina di costruire delle architetture complicate e semplici allo stesso tempo e di saperci infilare in mezzo quel pizzico di magia che ammalia per tutto il disco. Con un atto di umiltà, Elektra ha messo al primo posto la propria musica, tirando fuori dal cilindro non tanto delle canzoni quanto degli universi paralleli in cui smarrirsi è un piacere. Lo scopo dell’arte è proprio questo. Ed è bello che al giorno d’oggi, ci sia ancora qualcuno che se lo ricorda.

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La recensione Awakening di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2017-06-27 00:00:00

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