Un disco globale per Jack Brain
Prima di diventare Jack Brain, Giacomo Casile si è costruto le ossa a suon di gavetta con progetti come gli Insomnia Creeps e No More Nothing. "Epic Spleen" arriva dopo la decisione del polistrumentista di Reggio Calabria di dedicarsi a uno studio più approfondito della dimensione alternativa degli anni '90. Tutto il disco è suonato e arrangiato dallo stesso Jack Brain. "This Life" apre le danze e lascia ben pochi dubbi fin da subito su quale possa essere la direzione di questo disco: è infatti un pezzo potente, di chiarissimo ed inequivocabile stampo anni '90. Bellissima la coda di "Over Now". I pezzi sono tutti composti magistralmente dal musicista calabrese che sembra padroneggiare tutti gli strumenti allo stesso livello. "On the way Home" brilla per gli arrangiamenti e ci riporta al tempo in cui il "Grunge" era il primo genere di riferimento.
Le influenze sono, come detto sopra, di chiaro stampo alternative anni '90. Si sentono spruzzi di Alice in Chains ( "Abyss"), tanto quanto Soundgarden; tuttavia l'influenza portante e fondamentale è quella dell'universo Tool. Chiarissimi sono i riferimenti al gruppo americano dai suoni di chitarra fino agli arrangiamenti. L'intro di "Over Now" suona come una "Jambi" super rallentata ad esempio; o "Nobody Knows" che ha preso tantissimo da "The Outsider" degli A Perfect Circle. A parte casi più eclatanti è l'atmosfera del disco che riprende più volte suoni e passaggi classici della discografia della band statunitense.
Nel complesso un disco molto bello ed interessante soprattutto se suonato da un' unica persona che dimostra così tutto il suo coinvolgimento e serietà nelle sue composizioni. Un bellissimo disco per gli amanti del genere ma anche per chi ci si avvicina. La speranza che ci rimane alla fine di questo ascolto è di sentire in futuro la crescita di questo progetto.
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La recensione Epic Spleen di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2017-06-29 00:00:00
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