Swomi Painless 2017 - Pop, Indie, Elettronica

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Il primo ep degli Swomi è fatto di cinque brani sedativi. Un'anestesia a base di sintonizzatori che come un analgesico promettono di togliere ogni pena

Il primo ep degli Swomi è fatto di cinque brani sedativi. Un'anestesia a base di sintonizzatori che come un analgesico promette di toglierti ogni pena.

Gli Swomi, ricordando per molti versi Beck, non hanno registrato utilizzando strumentazioni di particolare leva, ma macchinari meno eccelsi, quel che avevano a disposizione nel loro studio di Brescia. Il risultato è una produzione fai da te, lo-fi per certi versi, che ti restituisce tutta l'autenticità con cui è stato pensato l'ep e non serba spiacevoli sorprese o distorsioni per le riproposizioni live. Sappiamo per cosa paghiamo il biglietto. Se apprezzi l'ep non chiederai rimborsi.

"Painless" apre con "Gun", un colpo di pistola elettrico che spara fiori come proiettili, lottando per la rivoluzione dell'anima contro la vittoria dell'apatia dei sentimenti. Con "A-line" si passa alla fase della malinconia, il torpore che ti costringe come un fantasma "in the back seats", nell'anticamera di qualsiasi posto senza farti entrare. Un elettrocardiogramma piatto, una linea orizzontale. Segue allora la ricerca di "New ways (to move on)" che non lascino spazio alla violenza, ma che alla fine rendono i tuoi occhi sanguinanti. "Jelly Beans" è il tragico epilogo, ovvero la deriva nelle pillole con cui cerchi di diventare del tutto sintetico e indolente. Ma i fantasmi continuano a starti attorno, nonostante tu ti sia chiuso dentro e abbia buttato la chiave per uscire fuori.

Tutto sembra annebbiato in circuiti di bit che ti inseguono ricordandoti che sei solo una quantità numerica elementare. La tua anima è diventata un sistema di valvole, circuiti e microprocessori come la musica che fa da sottofondo. "Painless" è un viaggio elettronico che ripercorre il tentativo di trovare una cura alla malinconia che parte dal cuore e ti prende il cervello. Una cura che invece di toglierti solo il dolore, ti lascia al netto anche delle cose belle. Forse era meglio soffrire, ma rimanere di carne, continuando a sparare fiori.

Un lavoro ben riuscito che fa promettere bene per questo duo bresciano. Gli Swomi sono in gamba, sicuramente se ne risentirà parlare.

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La recensione Painless di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2017-05-02 00:00:00

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