Una manciata di brani grintosi e travolgenti, che non si preoccupano di essere attuali ma solo autentici
Il nome della band appare chiaramente connesso alla primordialità dei suoni che si possono ascoltare su "Bites", autoproduzione dei bresciani Bad Dinosaur (Daniele Berto: voce/chitarra, Giovanni Caniato: batteria, Matteo Trovò: chitarra e Daniele Meriti: basso) di uscita recente.
I brani di questo energico ep (che comprende cinque tracce per un totale di circa sedici minuti di ascolto) appaiono essenziali, coinvolgenti ed estremamente godibili all’ascolto, ideali per allietare l’apparato uditivo di tutti coloro che amano un certo tipo di rock.
Pochi ma scolpiti a chiare lettere gli incontrovertibili punti di riferimento dei quattro lombardi: mentre il blues, l’heavy metal e il punk danno l’impressione di essere i generi più frequentati dal “Cattivo dinosauro”, mostri sacri del “classic rock” come gli ACDC, Led Zeppelin, Deep Purple e Who figurano tra le maggiori influenze dichiarate dal gruppo. Se "Bites" risulta monolitico e irresistibilmente trascinante da un lato, per altri versi chi ascolta queste poche canzoni non può certo dire di trovarsi di fronte a un prodotto discografico originale e innovativo. In ogni caso, considerando tutto, non sembra che Bad Dinosaur, nell’editare il disco, si sia posto il problema dell’ammodernamento di sonorità più che conosciute o quello della introduzione di inedite, finora, modalità espressive: "Bites" appare il frutto di una scelta ben precisa, quella di presentare ancora una volta e senza aggiornamenti ai numerosi estimatori della musica rock uno stile che ha dato i suoi migliori frutti tra la fine degli anni '60 e gli anni '80 del secolo scorso. Scelta emozionale e affettiva, dunque, prima ancora che artistico-espressiva in senso stretto, quella di Bad Dinosaur. L’obiettivo della band, peraltro, appare in larga parte raggiunto: canzoni come "Nothing to tell" e "The stone" testimoniano che lo stile Hard Rock'n'roll old school (viene definito così dal gruppo stesso) è più vivo che mai.
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La recensione BITES di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2017-04-26 00:00:00
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