La teoria del caos senza caos: "A storm from a butterfly" non convince
Si può definire o anche comprendere per sommi capi la cosiddetta teoria del caos senza il caos? Anche se non siamo sicuri che la domanda che si sono posti gli Spleeners per realizzare questo loro sia stata proprio questa, tale quesito sorge spontaneo. Ascoltando le otto tracce che compongono "A storm from a butterfly" non si ha mai la sensazione di avere di fronte qualcosa di caotico, potenzialmente distruttivo, pericoloso ma anche un poco sexy come, giustappunto, è il cosiddetto "effetto farfalla". Nonostante quindi il titolo non si percepisce alcuna tempesta nelle vicinanze, bensì, in canzoni come l'iniziale title-track ma anche le successive, una sorta di calma e sicurezza che si traduce in un pop-rock di maniera.
Non travalichiamo però i giudizi: il gruppo ci sa fare e riesce a realizzare anche ottime canzoni come "Second Circle", però, diciamo così, la filosofia sbandierata e che sottende l'intero album porta proprio fuori strada. Perché non limitarsi semplicemente ad osservare le farfalle, che sono sempre belle anche senza dover tirare in ballo la matematica o lo studio della dinamica? E invece no: gli Spleeners hanno dovuto intellettualizzare il tutto, mettendo una patina di un certo tipo a suggestioni, pulsioni e stili che vanno da tutt'altra parte. In fondo un gruppo chitarra, basso e batteria non ha bisogno di chissà che cosa: può benissimo rinunciare al caos per abbracciare, senza remore o timori reverenziali, il pop più puro e pacifico con qualche refolo di rock.
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La recensione A storm from a butterfly di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2017-04-19 00:00:00
COMMENTI (1)
Grazie mille per la recensione
Vincenzo
Spleeners