Dafne Confessioni dissonanti 2005 - Noise, Alternativo

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Aprire un pacchetto e ritrovarci dentro un foglio intitolato "Bibliografia". Leggerlo e scoprire errori di ortografia e grammatica ogni due parole, per non parlare di quell'abominevole "partecipano a vari concorsi musicali dove si piazzano in buone posizioni". Il primo impulso è di impacchettare tutto per rispedirlo al mittente, aggiungendoci una lettera con scritto "prima rifate la biografia e poi vi ascolto". Passata l'irritazione iniziale, non resta che dedicarsi alla musica. Purtroppo la situazione non migliora. Se è vero che fatica e sudore vanno sempre rispettati, specialmente quando provengono da musicisti la cui passione è straripante, è anche vero che talvolta andrebbero rispettati la fatica e il sudore di chi deve ascoltare, perchè questo piccolo demo è proprio un guaio.

Prendete i Marlene Kuntz e cambiategli qualche parola. Fine. Anzi no, prendete qualche piccolo dettaglio anche da Afterhours e Massimo Volume e sparpagliateli a caso quà e là. Eccovi i Dafne. Non c'è molto altro da dire, se non che questo "Confessioni dissonanti" andrebbe utilizzato come monito per chi vuole mettersi a scrivere canzoni con la pretesa di mandarle in giro. Divertirsi in saletta è sacrosanto, ma quando si decide di mettere piede nel mondo altrui, bisogna essere davvero impeccabili e spingere al massimo l'autocritica, perchè altrimenti il confronto diventa difficile. I Dafne invece si abbandonano all'ingenuità, così succubi dei loro ascolti da risultare insopportabili per il modo pedissequo di imitarli. In realtà il loro demo è ben suonato. Arrangiato con dovizia di particolari, con chitarroni sonici strasentiti e arpeggi melodici paraculi. Sapiente ritmica a singhiozzo e stucchevoli esplosioni ben dosate. Testi che sembrano l'anagramma di quelli di Godano, con il gusto per quelle parole un po' difficili che fanno tanto poeta. Quell'andamento decadente e sofferente di chi ha sempre mal di schiena. Insomma, una vera raccolta apocrifa di scarti dei Marlene Kuntz. Dispiace sempre dirlo, ma qui è proprio tutto da rifare.

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La recensione Confessioni dissonanti di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2005-02-15 00:00:00

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