Dopo vari progetti, “Nulla di impersonale” è il primo album da solista per il cantautore Marco Crupi
Marco Crupi presenta il suo primo lavoro da solista “Nulla di impersonale”, il cui titolo è stato deciso tramite un sondaggio tra gli utenti della rete. Un gioco di parole che richiama il modo di dire nulla di personale, ma come ha detto lo stesso autore questo album è tutta roba sua, copertina compresa, e quindi di impersonale non c’è proprio nulla.
Il cantautore milanese arriva a questo album dopo vari anni di gavetta ed esperienza sui palchi italiani; dapprima come chitarrista dei Godzilla Clan poi come bassista nel gruppo Ragasirifa.
“Nulla di impersonale” racchiude dodici brani. Il disco apre con “Alibi”, intro strumentale, la sensazione però è quella che può trasmettere una stretta di mano poco convinta. Poi si comincia a percepire il carattere delle restanti tracce: le sonorità sono orecchiabili e il ritmo si impossessa dell'anima della scrittura sin dalle prime note di “Nei posti più speciali” e “La crisi è finita” (singolo che ha preceduto l’uscita del disco), mentre “C’era una volta un fuoco” e “Beati quelli che restano” hanno un carattere più morbido.
“Stanco vivo” è quasi magnetica, anche se il profluvio di parole influisce non poco sulla dinamica; “H.B.X.” è completamente elettronica, mentre più allegro è il sound in “Tania”, in cui il ritmo in levare è ben scandito dalla chitarra.
Marco Crupi si racconta così, a tutto tondo con vari spunti musicali, le tracce si susseguono in un ascolto piacevole, ma nessuna di esse cattura completamente la memoria dell’ascoltatore.
---
La recensione NULLA DI IMPERSONALE di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2017-06-05 00:00:00
COMMENTI