Dopo i due ep "One boy band" (2010) e "La Vita Erotica dei Cantautori" (2013), One boy band, nome d'arte del cantautore siculo-brianzolo Davide Genco, torna sulla scena con il suo primo album "33 giri di boa". Il disco è composto da dieci tracce inedite e una cover acustica dei Joy Division, "Disorder", tratta dal loro album "Unknown Pleasures".
L'apertura del disco è affidata a "Elliott Smith e l'autunno", brano con il quale l'artista celebra-in un certo senso-la memoria del musicista Elliott Smith. In questa canzone gli arpeggi della chitarra vanno ad intrecciarsi perfettamente con la voce di One Boy Band e con una voce recitante femminile. A quest'ultima viene affidato il compito di declamare i versi di "Half right", una delle composizioni più belle e note del compianto cantautore americano.
In "Musa", seconda traccia del disco, emerge uno dei temi fondamentali dell'intero lavoro: l'amore. Qui l'artista esce allo scoperto e, quasi a simulare una vera e propria invocazione alla musa, prega la sua amata di riconsegnargli il proprio "cuore vergine", quel cuore che ancora non aveva esplorato i territori pericolosi dell'esperienza amorosa.
Nei brani successivi, fino allo stacco determinato dalla cover, viene raccontato l'universo delle relazioni interpersonali del cantante. Si parla ancora di amore, ma anche di morte e paura, oscillando in una dimensione temporale indefinita. Tutto questo viene reso facendo alternare sonorità da ballata ("Odissea nel Nord-Est") a momenti più ritmati ed energici, nei quali si fanno spazio, con maggiore decisione, la sezione elettrica e quella delle percussioni ("Il museo del tempo").
Nonostante la mancanza di particolari virtuosismi musicali e l'apparente semplicità del contenuto testuale, è giusto riconoscere a One Boy Band il merito di aver sapientemente attribuito solidità e individualità a ciascun brano del disco, senza mai sfociare nel banale o nel già sentito.
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