Sempre dietro alle quinte, eppur sfoggiando da tempo stile e raffinatezza sonora, Andrea Ceccanti ci presenta il suo gioiello nascosto: un ep sospeso tra melodie e delicate visioni esistenziali, in attesa di applausi. Prontamente segnalato nel 2006, con i Dora Markus, da Alessio Bertallot a Radio Deejay e all’interno della compilation "Bertallosophie Altri suoni italiani", il cantautore bolognese oggi riparte da solo, senza iperboli o facili nostalgie. Il risultato è un esempio di ispirazione gentile.
Il senso del lavoro – primo capitolo di una trilogia di ep in uscita quest’anno – sembrerebbe essere il tempo mutevole dentro di noi, mentre fuori l’estate avanza; sentimenti increspati da pensieri instabili e criptici, spingono il suono alla ricerca di uno spazio accogliente e caldo, come il sole di Luglio. “Benvenuto Luglio” è dunque un piccolo disco, malinconicamente metropolitano, che sogna il mare d’estate per imparare dal cambiamento. Chitarre rarefatte e una voce liofilizzata, sostengono un cantautorato dal sapore moderno che parla di speranza (“Ci passerà), di piccole cose (“Per oggi”), di vita tra le pareti di un appartamento (“Benvenuto Luglio”).
Qualche momento riflessivo e poi la sensazione di star bene, come quando arriva il sole di Luglio. Allora "benvenuto" Andrea Ceccanti, ti stavamo aspettando.
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