Whisky The Ripper e Danny Beatz sono da ormai anni membri del sottobosco romano, sotto il nome di "Prooftop" ecco allora che troviamo una buona sintesi di questo percorso.
Whisky The Ripper e Danny Beatz sono da ormai anni membri del sottobosco romano ed è sotto il nome di "Prooftop" che scelgono di offrirci una sintesi di questo percorso.
Le produzioni, tutte firmate Danny Beatz, presentano buoni spunti e sono coese musicalmente nonostante una certa distanza intercorra tra tutte: c'è spazio per il suono tipico della golden age di "Cento all'ora" con Suarez, gli accenni di EDM e dubstep in "Buzymen" con Johnny Roy, la trap di "Buca d'angolo" con William Pascal. Gli ospiti, tutti esimi esponenti della scena rap romana, rendono l'ascolto più interessante e in qualche modo influenzano il duo durante questa prova che di volta in volta si trova a seguire le inclinazioni di ognuno: mai sarebbe possibile per esempio sentire Suarez sulla produzione assegnata a Willie Pascal, ad esempio, e questo è interessante, mostra una certa poliedricità e sottolinea la personalità di ogni ospite.
Il rappato è in generale sempre abbastanza buono, la scrittura a volte tentenna, soprattutto in brani riflessivi come "Toccare il fondo" ma risulta comunque sufficientemente comunicativa da risultare efficace, sono però i brani più caciaroni e le trovate sonore di Danny a salvare la situazione.
Il disco, poco più di una mezz'ora, intrattiene e ha tutte le carte in regola per interessare. Purtroppo non incuriosisce quanto dovrebbe e la sensazione è allora che in fondo questa prova, di cui già nel titolo si parla, sia stata superata, ma non a pieni voti.
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La recensione The Proof di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2017-07-25 00:00:00
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