L'ensemble veronese degli Ultimo Attuale Corpo Sonoro esordisce con queste quattro tracce, all'insegna di una liquidità acustica tipica di certe formazioni d'oltreoceano, caratterizzata da tinte oscure e decadenti.
Disco dedicato a New York, ciascuno dei capitoli dedicato ad una diversa zona; il brano di avvio procede per addizioni successive: incipit affidato al pianoforte e poi via via la chitarra, la voce bisbigliata, la sezione ritmica per un finale quasi corale.
Il seguente è un intermezzo dilatato, rarefatto, mentre il terzo è occupato dall'unico momento di 'fuoco' del disco: dominato da una chitarra sofferente va a sfumare, nel segno di una graduale sottrazione di suoni.
La chiusura è una lunga ballata, ancora una volta nel segno della rarefazione, quasi psichedelica nell'incedere, nel suo andamento flemmatico.
Pur essendo all'esordio, la formazione veneta sembra già matura, sia sotto il profilo tecnico e compositivo, che dal punto di vista dell'inventiva e delle idee, pur confezionando un lavoro che ha modelli e canoni di riferimento ben identificabili.
Non resta che attenderne gli sviluppi.
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La recensione Nueva York: Strade e Sogni di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2005-02-20 00:00:00
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