Non ricordavo affatto ma dei Luoghi Comuni ne dissi abbastanza bene ai tempi del loro esordio, un ep in cui mettevano in mostra le loro peculiarità e, al contempo, stuzzicavano la nostra curiosità relativamente alla fatidica prova "sulla lunga distanza" e alla loro resa live.
Tocca adesso svelare una delle due incognite, visto e considerato che "Blu" è il loro primo album. Ma non solo: è anche un ottimo biglietto da visita per incentivare (noi e voi) a scoprire l'ultima incognita, ovvero la performance sul palcoscenico. Perché le 8 tracce contenute in questo disco alzano ulteriormente l'asticella della qualità, consegnandoci una band fatta e finita con tutte le carte in regola per farsi largo tra la folla.
Sia chiaro: artisticamente nulla di eclatante, però che personalità! Claudio, Simone e Leonardo sanno sempre come arrivare dritti al punto, senza alcun indugio e senza mai perdersi in inutili orpelli. La scuola continua ad essere sempre quella dei gruppi italiani già citati all'epoca della prima uscita ufficiale, con la differenza che stavolta il processo di rielaborazione e di lavoro sull'identità sembra compiere ulteriori passi in avanti. Forse mancano ancora quelle 2/3 canzoni al fulmicotone che si appiccicano in testa nel giro di qualche ascolto, però riconosco che la botta iniziale di "Vinavil" (siamo in zona Il Pan del Diavolo) è praticamente ad un passo dalla meta. Così come lo sono "Affiliate le lame" e "Come il telegiornale", ballate arrangiate con maestria e la giusta dose di furbizia. Molto molto bella anche "Scappa", caratterizzata da una costruzione molto più complessa rispetto al resto ma proprio per questo più intrigante.
Insomma, null'altro da aggiungere se non che confermano le aspettative.
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